POLIZIA MORTUARIA - Le sepolture e la loro estinzione

La fine di una sepoltura, inumazione o tumulazione, si ha quando la concessione arriva a scadenza

All’interno dei cimiteri le sepolture possono essere a forma di inumazione (a terra) o tumulazione (loculi, cellette, colombari, ecc.) e se si eccettuano quelle nel campo comune tutte le altre sono oggetto di concessione da parte del Comune.

La concessione è un provvedimento amministrativo mediante il quale il concedente (la PA) consente al privato cittadino l’utilizzo di un bene pubblico. In questo caso l’utilizzo di uno spazio all’interno del cimitero che è bene demaniale.

Nella fattispecie, la concessione del sepolcro ha per oggetto un’area nella quale il privato può costruire un manufatto (tomba oppure una cappella) oppure la concessione di un manufatto già presente nel cimitero (loculo, ecc.).

In ogni caso, tale concessione non è libera nel senso che, poiché il cimitero appartiene al demanio, si applica l’art. 823 c.c., per cui il sepolcro privato può essere utilizzato esclusivamente nei limiti stabiliti dai regolamenti (nazionali e comunali) e soprattutto per il fine cui è destinato.

Prendiamo in considerazione il caso dei sepolcri privati singoli e soprattutto di quelli costruiti dopo il 1975, che sono a tempo determinato. Infatti, a norma dell’art. 92 del d.P.R. n.  285/1990, “le concessioni ex art. 90 (sepolture private) sono a tempo determinato o di durata non superiore a 99 anni, salvo rinnovo”.

In questa sede esaminiamo un aspetto particolare delle suddette sepolture, vale a dire la loro “fine”, cioè il modo in cui si estinguono.

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