CITTADINI STRANIERI - L’incidenza della popolazione straniera residente nei comuni italiani

Scheda IFEL (Istituto per la Finanza e l'Economia Locale)

4.570.317 stranieri residenti nei comuni italiani rappresentano il7,5% della popolazione residente nel nostro paese; l’indice registra una significativa crescita rispetto al dato rilevato nel 2002 (2,4%). Dall’analisi dei dati, emerge una netta distinzione tra i comuni localizzati nelle regioni del sud ed in quelli nel centro e nel nord. Questi ultimi due gruppi di comuni, infatti, registrano, nel 2011, percentuali, generalmente, superiori al dato medio (con la sola eccezione dei comuni valdostani), con valori superiori al 10% nei comuni emiliano-romagnoli (11,3%), umbri (11%), lombardi (10,7%) e veneti (10,2%). Le realtà comunali delle regioni meridionali, all’opposto, presentano un’incidenza degli stranieri non solo inferiore alla media nazionale, ma anche generalmente inferiore al 3%, con le uniche eccezioni di quelle abruzzesi e calabresi, con valori rispettivamente pari al 6% e al 3,7%. Nei comuni pugliesi e sardi si registra la minor concentrazione di stranieri, pari solo al 2,3%.

Tabella 1 L’incidenza della popolazione straniera residente nei comuni italiani, per regione, 2002/2011

Regione Incidenza popolazione straniera
2002 2011 Scarto 2002/2011
Piemonte 2,7% 8,9% 6,3%
Valle d’Aosta 2,2% 6,8% 4,6%
Lombardia 3,6% 10,7% 7,1%
Trentino-Alto Adige 3,3% 8,7% 5,4%
Veneto 3,5% 10,2% 6,8%
Friuli-Venezia Giulia 3,2% 8,5% 5,3%
Liguria 2,3% 7,8% 5,4%
Emilia-Romagna 3,5% 11,3% 7,8%
Toscana 3,2% 9,7% 6,5%
Umbria 3,4% 11,0% 7,6%
Marche 3,2% 9,4% 6,2%
Lazio 3,0% 9,5% 6,5%
Abruzzo 1,7% 6,0% 4,3%
Molise 0,8% 2,8% 2,0%
Campania 0,7% 2,8% 2,1%
Puglia 0,7% 2,3% 1,6%
Basilicata 0,6% 2,5% 2,0%
Calabria 0,9% 3,7% 2,8%
Sicilia 1,0% 2,8% 1,8%
Sardegna 0,7% 2,3% 1,6%
ITALIA 2,4% 7,5% 5,2%
Fonte: elaborazione Centro Documentazione e Studi Anci-Ifel su dati Istat, anni vari

Ed è sempre nei territori comunali del centro e del nord che si osservano gli scarti di periodo più significativi, con valori superiori al 7% in quelli emiliano-romagnoli (7,8%), umbri (7,6%) e lombardi (7,1%). Così come nei comuni meridionali gli scarti di periodo sono decisamente più contenuti, mediamente inferiori al dato paese. I valori più bassi si registrano nelle realtà amministrative pugliesi, sarde e siciliane, tutti inferiori al 2%. Dall’analisi cartografica si evidenzia come siano rarissime le realtà localizzate nelle regioni meridionali del paese con un’incidenza della popolazione superiore al dato medio nazionale (7,5%), così come in vaste aree dell’arco alpino. Le amministrazioni che registrano i valori più elevati di incidenza sono localizzate nella Liguria occidentale, nella pianura padana tra Lombardia ed Emilia-Romagna, in Veneto, così come, al centro, in Toscana, Marche, Umbria e Lazio.

Figura 1 – L’incidenza della popolazione straniera residente nei comuni italiani, 2011

Fonte: Fondazione IFEL

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