Tumulazione: la chiusura dei loculi. Ipotesi di utilizzo di “altro materiale”

Tumulazione: la chiusura dei loculi. Ipotesi di utilizzo di “altro materiale”

Uno studio, a firma dell’ing. Anna SANTARSIERO, dell’I.S.S. cerca di approfondire la possibilità d’impiego di “altro materiale”, accanto ai mattoni pieni a una testa (costituente la “regola”, per effetto dell’art. 76, 8 dPR 10/9/1990, n. 285 (ma, a volte, non mancano situazioni locali in cui, indebitamente, si utilizzano perfino mattoni forati …, che non sempre presentano una foratura compresa tra il 15-45 (o, 55%) % (UNI 8492/1986)), o a lastra di cemento armato vibrato (costituente l’”eccezione”: art. 76, 9 dPR 10/9/1990, n. 285), che parte dalla constatazione come la chiusura della tumulazione costituisca la fase di maggiore criticità nelle tumulazioni (stagne), ipotizzando l’impiego di “calcestruzzo aerato autoclavato” (CAA)”, ipotesi che, nello studio, considera anche norme del diritto dell’Unione europea.
Lo studio, per quanto molto “tecnico” (e, per questo, da segnalare a chi abbia maggiore dimestichezza con tali aspetti, rispetto a chi svolga funzioni principalmente amministrative) pone in evidenza come ogni valutazione di “altro materiale” non possa essere immediata, dovendosi considerare e valutare una pluralità di fattori.

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